Analecta liturgica

Analecta Liturgica è una sezione della collana Studia Anselmiana e fu fondata in 1979. Include soprattutto ricerche liturgiche da professori e alumni dell’Ateneo S. Anselmo.

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Bańdur, Robert Bernard

Il rito di benedizione delle campane nella tradizione romana dall’VIII fino al XIII secolo

Studio storico-liturgico-teologico

Il rito di benedizione delle campane nella tradizione romana dall’VIII fino al XIII secolo

Secondo un’antica tradizione, ogni oggetto destinato all’uso liturgico o all’ambito ecclesiastico, prima di essere usato, dev’essere benedetto. Anche le campane venivano benedette prima di essere sistemate sulla torre campanaria, come confermano numerose fonti liturgiche. Già nell’Alto medioevo, e precisamente nell’VIII secolo, ebbe inizio il rito romano della loro consacrazione, che nei secoli successivi ebbe una lenta ma graduale evoluzione fino al XIII secolo. Da allora è rimasto, in forma pressoché immutata, fino alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. La finalità principale di questo studio è di ripercorrere lo sviluppo storico di questo rito nella liturgia romana, a partire dalla sua prima fonte scritta, fino ad arrivare al XIII secolo, vale a dire alla sua forma più evoluta. Un’altra finalità della presente ricerca è di analizzare in maniera approfondita il suo contenuto attraverso i testi eucologici per cercare di comprendere il significato delle campane nella Chiesa del Medioevo, così come nella vita quotidiana dei fedeli.

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Cordeiro, José Manuel (ed.)Goñi (ed.), José AntonioMuroni (ed.), Pietro Angelo

«Mistagogus nobis, ad docendum Christi mysteria»

Miscellanea sul mistero del culto cristiano in onore del Prof. Juan Javier Flores Arcas, OSB

«Mistagogus nobis, ad docendum Christi mysteria»

L’Ateneo Sant’Anselmo, con la presente miscellanea, intende celebrare il servizio reso alla Chiesa dal Prof. Juan Javier Flores Arcas, OSB, docente al Pontificio Istituto Liturgico per 25 anni dove ha ricoperto anche il ruolo di Preside e Rettore dell’Ateneo. I diversi contributi, offerti da docenti di diverse provenienze, vengono suddivisi in cinque parti a seconda dell’area di interesse: 1. Fonti e Storia della liturgia; 2. Teologia liturgica; 3. Ars celebrandi e pastorale liturgica; 4. Liturgia e Spazio-Chiesa-Musica; 5. Bibbia e liturgia.

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Metzger, Marcel

L’Église dans l’Empire romain. Le culte

Volume 2: Les célébrations

L’Église dans l’Empire romain. Le culte

Ce second volume de l’histoire de “l’Église dans l’Empire romain” présente les célébrations constitutives du culte chrétien, en commençant par celle qui en est le fondement et le centre, l’eucharistie. Cette action engage la participation de toute la communauté locale. Comme pour les autres institutions chrétiennes la documentation est assez réduite pour les trois premiers siècles, elle est bien plus abondante pour les époques suivantes. Le chapitre suivant présente le déploiement du culte chrétien dans le temps. Viendront ensuite les autres célébrations, qui concernent plus particulièrement un membre de la communauté ou un groupe, depuis les institutions baptismales jusqu’au funérailles. En dernier lieu seront présentées des traditions liturgiques qui n’ont pas de lien direct ou exclusif avec les communautés locales: les traditions des sanctuaires de pèlerinage et les traditions monastiques. À parcourir ce vaste panorama, qui part toujours des sources disponibles, on découvre que dans l’Empire romain les traditions liturgiques étaient bien vivantes. Voire aussi le premier volume.

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Fioravanti, Diego León

Signum audibile gratiae invisibilis

Interacción dinámico-estético sacramental entre la P(p)alabra y el lenguaje musical

Signum audibile gratiae invisibilis

El estudio de las relaciones recíprocas entre teología y música se encuentra entre las ramas de la teología que más vicisitudes y reacciones concomitantes han sufrido a lo largo de la historia, con períodos de fructífera colaboración y crecimiento, épocas con nula interacción e incluso momentos concretos en que ambas disciplinas han establecido un monólogo exclusivo y autoreferencial y han seguido sendas divergentes. Durante todo el siglo XX pero especialmente en sus últimos lustros y comienzos del siglo XXI, se ha retomado el estudio no sólo de la música sino también de la literatura y de las artes en su relación con la teología. La presente tesis pretende profundizar en la consideración de la música y su relación dinámica e interactiva con la teología desde el punto de vista histórico, con el consiguiente estudio de las influencias recíprocas entre ambas disciplinas dentro del marco hermenéutico y metodológico de la Historia de la Teología.

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Cortoni, Claudio Ubaldo

«Habeas corpus»

Il corpo di Cristo dalla devozione alla sua umanità al culto eucaristico (sec. VIII-XV)

«Habeas corpus»

Lo studio ripercorre le tappe storico-teologiche che hanno interessato lo sviluppo della devozione all’umanità di Cristo e del culto eucaristico in coincidenza con la crisi cristologico-trinitaria medievale. Il percorso si snoda attraverso quattro momenti fondamentali dello sviluppo del pensiero teologico medievale. Un primo momento condizionato dal fisicismo eucaristico come approdo del monopersonalismo cristologico, sviluppato nella chiesa carolingia in polemica con l’adozionismo della chiesa mozarabica. Un secondo momento è segnato dal nichilismo cristologico degli Intellectuales, i quali elaborano una definizione di sacramento in genere per restituire al corpo sacramentale di Cristo il suo sfondo simbolico. Il terzo momento si presenta come una risposta della chiesa medievale alla società pluriereticale, segnata sopra ogni cosa dal dualismo cristologico del movimento cataro. Il dibattitto aperto dalle eterodossie bassomedievali sulla forma ecclesiae, introducono al quarto momento, che vede la perfetta strutturazione del pensiero scolastico sacramentale in Raimondo Lullo e il tramonto di questo con l’avvento di John Wyclif e degli Hussiti in Boemia. Al cuore della ricerca c’è dunque il tentativo di riportare al centro dell’interpretazione dell’eucaristia il valore soteriologico della dispentatio Christi, ovvero il corretto rapporto tra quanto operato da Cristo per la salvezza del mondo e il sacramento eucaristico, memoriale della salvezza al cui centro, nella logica celebrativa medievale, si trova la comunione dei credenti.

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Benedetto, Marco Di

«Ut mysterium paschale vivendo exprimatur»

Celebrazione e impegno per il regno di Dio. Percorsi di ermeneutica conciliare e liturgica

«Ut mysterium paschale vivendo exprimatur»

La ricerca dottorale di Marco Di Benedetto prende origine dalla domanda sulla natura della relazione tra la celebrazione liturgica e l’impegno nel mondo in vista del Regno di Dio. Riconosciuti quali dimensioni costitutive della “vita cristiana”, i termini della relazione indicano nel soggetto antropologico – celebrante e impegnato – il ‘luogo teologico’ per eccellenza della sintesi vitale tra il movimento memoriale-profetico dell’esperienza cristiana, attuato per mezzo del suo codice rituale-simbolico, e l’ethos con cui realizzare la speranza del Regno di Dio nella distensione dei tempi e degli spazi del mondo. Tale consapevolezza spinge la ricerca in re liturgica a verificare e adeguare la pertinenza dei suoi metodi di studio alla necessaria riferenza al vissuto dei celebranti. Un fecondo dialogo con l’ermeneutica fenomenologica del testo e dell’azione può contribuire ad individuare nuovi spazi di esplorazione per una scientia liturgica che voglia offrire un originale contributo di comprensione teologica all’istanza contemporanea della soggettività a partire dall’esperienza rituale.

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Tichý, Radek

Proclamation de l’Évangile dans la Messe en Occident

Ritualité, histoire, comparaison, théologie

Proclamation de l’Évangile dans la Messe en Occident

La question qui nous intéresse est la suivante : que se passe-t-il lorsqu’on lit une péricope évangélique au cours de la messe ? Pour y répondre, nous partons de la célébration elle-même, c’est-à-dire de son aménagement actuel et passé dans les quatre liturgies occidentales dont trois sont encore en vigueur, la quatrième y étant étroitement liée : les liturgies romaine, ambrosienne, hispano-mozarabe et gallicane. Nous cherchons également la réponse en examinant la genèse des éléments liturgiques et leur développement historique ainsi que les explications contenues dans les livres liturgiques. Finalment nous examinons le caractère général de la proclamation de l’Évangile d’un point de vue liturgique, en nous interrogeant sur l’origine de la procession solennelle au sein de la liturgie de la Parole, et nous esquissons quelques pistes d’interprétation théologique à partir de la liturgie.

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Metzger, Marcel

L’Église dans L’Empire romain

Le Culte. Vol. 1: Les institutions

L’Église dans L’Empire romain

Par la Novelle 137, en date du 26 mars 565, l’empereur Justinien imposait la récitation à haute voix de certaines prières et déterminait les connaissances liturgiques des candidats à l’épiscopat. Depuis le IVe siècle la législation impériale s’intéressait aux institutions ecclésiastiques, tandis que les euchologes enregistraient la partie religieuse des cérémonies impériales. Quelle évolution par rapport aux trois premiers siècles de notre ère ! En ces temps-là, plus précisément vers 150, le philosophe et apologiste chrétien Justin estimait nécessaire d’écrire à l’empereur Antonin pour justifier les institutions chrétiennes, dont le culte, en démontrant qu’elles ne comportaient rien de répréhensible. Quarante ans plus tôt, l’empereur Trajan avait ordonné des poursuites contre les chrétiens, et Pline, gouverneur de Bythinie, lui rendait compte de la procédure qu’il avait engagée, vers 111, contre ceux qui lui avaient été déférés, l’informant à cette occasion de quelques aspects de leur culte. En quelques siècles, le culte chrétien a ainsi passé de la clandestinité à la manifestation publique, et la législation romaine a évolué, de la répression à l’encadrement de ce culte. Reconstituer l’histoire du culte chrétien dans l’Empire romain pendant cette longue période implique que l’on rende compte de ces évolutions, en cherchant à identifier et à localiser dans le temps les césures intervenues et la succession des époques.

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Felini, Marco

La parola della riconciliazione

L'ascolto della parola di Dio nel Rituale della penitenza di Paolo VI

La parola della riconciliazione

Per diverse ragioni, e da contrapposte posizioni, il Concilio Vaticano II e la riforma liturgica da esso scaturita sono di nuovo oggetto di considerazioni. La presente ricerca ripercorre un cammino: partendo dai dati più antichi della tradizione viene mostrato in che modo – lungi dall’essere un dato estrinseco e introdotto per pruriti di novità – la riscoperta della Parola di Dio come elemento fondamentale della vita liturgica possa apportare rinnovata efficacia e rilevanza ad un sacramento oggi in questione. Si potrà intravedere, infine, come la perenne vitalità della tradizione converga sorprendentemente con le moderne acquisizioni delle scienze teologiche. Tutto questo attraverso l’analisi serrata e minuziosa di dati e di documentazione per lo più finora inedita, che qui viene messa a disposizione di una più vasta comunità di cultori delle scienze liturgiche e teologiche; la mole delle appendici, oltre ad essere il rimando testuale di quanto viene asserito nel corso dello studio, vuole essere anche una forma di testimonianza, riconoscente e grata, dell’immenso lavoro di studio e di sacrificio che accompagnò la riforma liturgica post-conciliare.

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Rivas, Ferndando L.

La fundamentación litúrgica de las ensañanzas de Doroteo de Gaza

La fundamentación litúrgica de las ensañanzas de Doroteo de Gaza

Las Didascalias de Doroteo de Gaza han acompañado la historia de la espiritualidad cristiana. Tal vez por la sencillez de su doctrina y consejos, sus escritos fueron considerados poco más que simples textos piadosos, pero sin consistencia teológica alguna. Una lectura atenta de las Didascalias de Doroteo deja sin embargo percibir la presencia de un vocabulario muy cuidado que recorre toda la obra y recibe distintas resonancias a lo largo de su desarrollo. Ello deja entrever un pensamiento unificado, con constantes que no sólo se repiten, sino que se enriquecen progresivamente y concuerdan desde sus distintas ubicaciones en el texto. La presencia del armado retórico de las Didascalias pone, ante los ojos del lector, una imagen más clara de Doroteo y del mundo cultural en que vivían los cristianos del siglo VI en Gaza. En efecto, estamos no sólo ante un gran escritor, sino además ante uno de los grandes exponentes de una retórica verdaderamente cristiana, heredera de los grandes Capadocios. Gracias a ello su obra puede ser contada entre aquellas que llevan el nombre de “Teología Monástica”. El análisis del obra esta seguido por una nueva traducción española del texto integral de las Didascalias.

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